LA VICENDA GIUDIZIARIA
Il Tribunale del lavoro di Novara ha emesso una sentenza riguardante due cause, relative al riconoscimento della carta docente, per gli insegnanti a tempo determinato che avevano prestato servizio presso il Ministero, senza ricevere il bonus previsto dalla legge.
I ricorrenti hanno rappresentato, per il tramite dei legali Aldo Esposito e Ciro Santonicola, che l’esclusione dal beneficio si traduce in una violazione dei loro diritti costituzionali e del principio di parità di trattamento, citando numerosi precedenti giurisprudenziali provenienti dai Tribunali del Lavoro di tutta Italia.
Investito della questione, il Giudice del Lavoro di Novara – nella persona del dott. Gabriele Molinaro, all’udienza del 2.3.2023 – ha riconosciuto, in sentenza, come il Consiglio di Stato abbia annullato il regolamento che riservava il beneficio del bonus carta docenti ai soli insegnanti di ruolo, posto che il sistema di formazione “a doppia trazione” discriminava i colleghi non di ruolo.
Tra l’altro, la Corte di giustizia europea ha ritenuto applicabile, alla carta docenti, il principio di non discriminazione e ha osservato che i docenti a tempo determinato hanno diritto al beneficio se si trovano in una situazione comparabile a quella dei lavoratori a tempo indeterminato.
E ancora, il Giudice del Lavoro piemontese ha osservato come il Ministero – nell’escludere il personale a tempo determinato dall’erogazione del bonus formativo – non sia stato in grato di fornire giustificazioni oggettive, ragion per cui le norme che privano i docenti precari dalla fruizione della carta devono essere disapplicate.
LE CONCLUSIONI
Il Tribunale di Novara, in funzione di giudice del lavoro, definitivamente pronunciando, ogni contraria e ulteriore istanza, domanda ed eccezione disattesa, così provvede: condanna il MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO a consegnare ai ricorrenti la “Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado” di cui all’art. 1, comma 121, l. n. 107/2015, con accredito sulla stessa di un importo nominale, spendibile nelle forme e con le finalità di cui alla suddetta normativa, pari a:
– euro 2.500 per …………
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