Richiesta di intervento giudiziario per la tutela dei diritti dei docenti precari specializzati sul sostegno, in relazione alla mancata proroga “ex art. 59” delle assunzioni dalla prima fascia delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), per l’anno scolastico 2024/2025.
Quesito/Consulenza Informativa
Gentili Avvocati Aldo Esposito e Ciro Santonicola,
penso di parlare a nome di molti docenti precari specializzati sul sostegno e mi rivolgo a voi per valutare la possibilità di intraprendere un’azione giudiziaria volta a tutelare i diritti dei suddetti insegnanti, a seguito della mancata proroga delle assunzioni dalla prima fascia delle GPS sostegno per l’anno scolastico 2024/2025.
I docenti in questione, dopo aver superato prove selettive e aver completato il percorso di specializzazione sul sostegno (T.F.A. Sostegno VIII ciclo), si trovano ora di fronte a un cambiamento normativo che sembra precludere la possibilità di essere assunti in ruolo “senza dover affrontare un ulteriore concorso”, nonostante, negli anni precedenti, colleghi “parimenti specializzati” abbiano fruito di un regime normativo transitorio che ha permesso l’immissione in ruolo attraverso la prima fascia delle graduatorie provinciali.
La problematica sollevata riguarda la percezione di una disparità di trattamento tra i docenti specializzati già immessi in ruolo e quelli che, pur avendo completato il medesimo percorso formativo (T.F.A. Sostegno), si vedono ora imporre l’ulteriore step selettivo concorsuale.
Tale situazione ha generato malcontento e la mobilitazione degli insegnanti interessati, che hanno avviato una petizione online per richiedere la proroga dell’articolo 59.
In considerazione di quanto esposto, si chiede un parere legale sulla possibilità di impugnare l’attuale disposizione normativa “per violazione del principio di parità di trattamento” e per la mancata attuazione di misure finalizzate al reclutamento attraverso graduatorie provinciali/regionali per le immissioni in ruolo su posti di sostegno.
Si richiede, inoltre, di valutare l’eventuale contrasto della normativa italiana con i principi del diritto dell’Unione Europea in materia di precariato e di stabilizzazione dei lavoratori.
Avv.ti Aldo Esposito e Ciro Santonicola
Gentile docente,
in relazione alla sua richiesta di assistenza legale per la tutela dei diritti degli insegnanti precari specializzati sul sostegno, desideriamo proporle un approccio difensivo articolato, che prevede l’impugnazione delle norme lesive “sia in sede giurisdizionale interna sia invocando la tutela offerta dal diritto dell’Unione Europea”.
Dal punto di vista interno, la questione di legittimità costituzionale delle norme che hanno introdotto o perpetuato una disparità di trattamento tra docenti precari e docenti di ruolo potrebbe essere sollevata dinanzi al giudice ordinario, al fine di ottenere un rinvio pregiudiziale alla Corte Costituzionale.
Tale rinvio sarebbe funzionale alla verifica della compatibilità delle norme impugnate con i principi di ragionevolezza, di parità di trattamento e di buon andamento dell’amministrazione, sanciti rispettivamente dagli articoli 3 e 97 della Costituzione Italiana. In particolare, si potrebbe contestare la mancata proroga delle assunzioni dalla prima fascia sostegno delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) per l’anno scolastico 2024/2025, sostenendo che tale omissione costituisca una discriminazione non giustificata alla luce delle qualifiche specializzanti e dell’esperienza maturata dai docenti precari.
Sul piano sovranazionale, si potrebbe invocare la violazione della Direttiva 1999/70/CE, che stabilisce un quadro generale relativo al lavoro a tempo determinato, volto a prevenire l’abuso derivante dall’uso di contratti o rapporti di lavoro a termine successivi. Ebbene, la clausola 5 della Direttiva prevede che gli Stati membri adottino misure per prevenire gli abusi, attraverso l’esposizione di motivi oggettivi che giustifichino il rinnovo di tali contratti, la determinazione della durata massima totale dei contratti successivi o il numero di rinnovi di tali rapporti lavorativi. La mancata stabilizzazione dei docenti precari, in assenza di tali motivi oggettivi, potrebbe essere interpretata quale violazione della Direttiva e, pertanto, come fondamento per richiedere la tutela dei diritti dei docenti precari a livello europeo.
In termini pratici, la tutela legale potrebbe concretizzarsi attraverso il ricorso al giudice amministrativo per impugnare gli atti amministrativi ritenuti lesivi, quali i decreti ministeriali relativi alle immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2024/2025 – “nella parte in cui non sia stata prevista la proroga delle assunzioni dalla prima fascia sostegno delle Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps)” – con la possibilità di sollevare incidentalmente la questione di costituzionalità e di invocare la tutela del diritto dell’Unione Europea.
Cordiali saluti.
Per ulteriori informazioni e per un’assistenza legale mirata alla rivendicazione del diritto all’immissione in ruolo per l’anno scolastico 2024/2025 attraverso la prima fascia GPS Sostegno, la invitiamo a contattare gli avvocati Esposito e Santonicola “tramite WhatsApp”, inviando messaggi scritti o vocali al numero 3661828489.