PETIZIONE AL PARLAMENTO EUROPEO SUL MANCATO RICONOSCIMENTO DELL’ABILITAZIONE – A SOSTEGNO DELL’INTERA CATEGORIA “DOCENTI 180X3 NON ABILITATI”, SCUOLA SECONDARIA.

DOPO IL SUPERATO VAGLIO PRELIMINARE DI AMMISSIBILITÀ, COSA POTRA’ ACCADERE IN EUROPA? QUALI CONSEGUENZE? QUAL E’ LA PROCEDURA?

Quesito/Consulenza informativa.

Gentili Avvocati, preliminarmente confermo di aver aderito – attraverso il “portale del Parlamento Europeo” – alla petizione iscritta dal vostro studio legale, nell’interesse dei docenti precari italiani della scuola secondaria, non abilitati all’insegnamento e con reiterato servizio didattico alle spalle, al fine di sostenerla.

Ora che la richiesta è stata dichiarata ammissibile, quali saranno le conseguenze? Come funziona la procedura Europea?

Studio Legale Esposito Santonicola

Gentile docente, ringraziandola per l’adesione, illustriamo, di seguito, l’iter procedurale.

Come da lei anticipato, ci siamo rivolti al Presidente della Commissione per le petizioni del Parlamento Europeo (Bruxelles), nell’interesse dei docenti precari italiani della scuola secondaria, non abilitati all’insegnamento, con reiterato servizio didattico alle spalle (almeno 3 anni).

Abbiamo domandato, alla citata Commissione, di esercitare un’indagine analitica, partendo dalla normativa europea, sul possibile riconoscimento dell’abilitazione all’insegnamento “per esperienza maturata sul campo” e sulle modalità per conseguire l’abilitazione alla docenza nei principali paesi europei. Ulteriore indagine è stata richiesta in merito alle condizioni professionali dei precari italiani, non abilitati alla docenza, con esperienza triennale maturata sul campo, laddove rapportate a quelle dei colleghi degli altri paesi europei.

Tanto al fine di comprendere se le condizioni professionali degli insegnanti precari italiani, non abilitati all’insegnamento, con esperienza triennale maturata sul campo (180X3), siano allineate a quelle dei colleghi europei, con almeno 3 anni di servizio, anche in termini di sbocchi occupazionali.

Ebbene, superato il vaglio preliminare di ricevibilità formale e sostanziale, la petizione è stata trasmessa alla Commissione per l’occupazione e gli affari sociali, alla Commissione per la cultura e l’istruzione del Parlamento Europeo, nonché alla Commissione Europea. 

A questo punto, salvo che non sia rigettata, la petizione potrebbe dar luogo ad “azioni legislative o politiche”, volte a sanare la problematica della “mancata abilitazione o abilitazione semipiena”, maturata sul campo; in alternativa – eventualmente previa audizione dei firmatari e dello Stato Membro interessato – detta petizione potrebbe sfociare in una procedura di infrazione (messa in mora), nei confronti dello Stato Italiano, laddove fosse ritenuta non corretta l’applicazione del diritto dell’Unione.

In quest’ultimo caso, nell’ipotesi in cui lo Stato italiano non rispondesse, entro determinati termini, alle eventuali contestazioni – allorché sollevate dalla Commissione europea, per ritenuta violazione di una norma del diritto dell’U.E. – la citata Commissione potrebbe avviare un giudizio alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, atto a provocare l’obbligo di porre immediatamente rimedio alla violazione eventualmente accertata e/o possibili sanzioni economiche.

Seguiremo l’evoluzione degli eventi, invitando gli interessati a sostenere l’iniziativa.

Di seguito il link che rimanda, in modo diretto, alla “PETIZIONE EUROPA ABILITAZIONE 180X3”.