La chiamata diretta dei docenti di sostegno, su richiesta della famiglia e previa valutazione del dirigente scolastico, stravolge il meccanismo di nomina dalle graduatorie? Facciamo chiarezza.
Quesito/Consulenza informativa.
Gentili Avvocati Esposito e Santonicola, sono un docente di sostegno e ho letto che l’articolo 16 del DDL semplificazioni introdurrebbe la possibilità, per le famiglie, di richiedere la conferma dello stesso insegnante di sostegno dell’anno precedente, bypassando in qualche modo le graduatorie.
Vorrei capire meglio come funziona questa norma e quali conseguenze potrebbe avere sul sistema di reclutamento e sulla mia posizione.
Si tratterebbe di una sorta di “chiamata diretta”?
Su quali basi il Dirigente Scolastico valuterebbe se confermare o meno un docente, in virtù delle richieste delle famiglie?
La norma si applicherebbe solo ai docenti specializzati o anche ai non specializzati?
Quali requisiti bisogna possedere?
Avv.ti Aldo Esposito e Ciro Santonicola
Gentile docente, l’art. 16 del DDL Semplificazioni – contenente le Misure finalizzate a garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno – introduce una significativa novità per l’assegnazione dei docenti di sostegno.
Infatti, la normativa prevede che, su richiesta della famiglia e valutato l’interesse del discente da parte del dirigente scolastico, al docente specializzato sul sostegno possa essere proposta “con precedenza assoluta” la conferma sul medesimo posto dell’anno precedente, se disponibile, al fine di garantire continuità didattica ed educativa.
Tale possibilità si applicherebbe anche a due categorie di docenti non specializzati: a) quelli inseriti in graduatoria di sostegno per aver svolto 3 annualità su posto di sostegno nel grado di riferimento; b) quelli che hanno svolto servizio su sostegno se individuati da GaE o da graduatoria incrociata ex L. 296/2006, pur privi del titolo.
I criteri per la citata conferma, sul medesimo posto dell’anno precedente, andrebbero definiti con apposito regolamento.
Si configurerebbe quindi una sorta di “chiamata diretta” mitigata, in qualche modo, dal non meglio specificato interesse del discente, valutata in un contesto di ampia discrezionalità del DS – in nome della continuità didattica e su sollecitazione delle famiglie – e che potrebbe generare una disparità di trattamento tra docenti specializzati e non.
Per quanto riguarda le basi su cui il Dirigente Scolastico valuterebbe la conferma di un docente su richiesta della famiglia, la norma prevede che la decisione sia presa valutando “l’interesse del discente”.
Questo significa che il dirigente dovrebbe considerare la continuità didattica e l’efficacia dell’insegnamento fornito dal docente nell’anno precedente, nonché le esigenze educative specifiche dello studente con disabilità. Tuttavia, allo stato attuale, il Disegno di Legge non specifica i criteri dettagliati, lasciando una certa discrezionalità al dirigente nella valutazione.
La norma si applicherebbe sia ai docenti specializzati sia ai docenti non specializzati con esperienza didattica sul sostegno, almeno triennale, nel medesimo grado di insegnamento.
In definitiva, i requisiti legittimanti la conferma quale insegnante di sostegno includerebbero:
1) Essere già in servizio come docente di sostegno, nell’anno scolastico precedente, presso la stessa istituzione scolastica;
2) Per i docenti specializzati, essere in possesso del titolo di specializzazione;
3) Per i docenti non specializzati, aver svolto almeno tre anni di servizio su posto di sostegno nel medesimo grado di insegnamento o essere stati individuati dalle graduatorie ad esaurimento (GaE) o da graduatorie incrociate, anche senza il titolo di specializzazione.
In attesa dell’evoluzione legislativa parlamentare in merito al “DDL Semplificazioni: Novità sull’Assegnazione dei Docenti di Sostegno e la Continuità Didattica”, si ricorda che per interagire direttamente con i legali Aldo Esposito e Ciro Santonicola, è possibile inviare messaggi, sia scritti che audio, tramite WhatsApp al numero 3661828489.
