A cura degli avvocati Aldo Esposito e Ciro Santonicola
La recente pronuncia del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha lanciato un segnale forte a difesa dei docenti inseriti nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), laddove penalizzati da un sistema di convocazioni che, di fatto, bypassava chi vantava un punteggio superiore.
Al centro della vicenda c’è un insegnante che, pur essendo posizionato meglio in graduatoria, è stato “saltato” a vantaggio di chi aveva un punteggio più basso, assegnato però su sedi che lo stesso ricorrente aveva indicato tra le proprie preferenze.
La criticità dell’algoritmo
L’ordinanza ministeriale oggetto del giudizio prevede per ciascun docente un solo “turno di nomina”. Così facendo, quando è arrivato il “momento” del professore in questione, le sedi da lui preferite non erano più disponibili. Di conseguenza, il sistema l’ha catalogato come “rinunciatario” per quella classe di concorso. Ai turni seguenti, nel preciso istante in cui si sono liberati posti in quelle stesse sedi, l’algoritmo ha ignorato il docente già “processato”, favorendo invece colleghi con punteggio inferiore ma ancora da convocare.
Secondo il Tribunale del lavoro, questo meccanismo confligge con i principi fondamentali del diritto amministrativo, della Costituzione e ancor più con il principio meritocratico. In sostanza, non è ammissibile che un docente con punteggio superiore, per ragioni puramente tecniche, perda la possibilità di concorrere a sedi che, in un turno posteriore, risultano assegnabili.
Nelle parole del Giudice, dott.ssa Antonia Cozzolino, la procedura informatizzata delineata dalla suddetta ordinanza ministeriale:
- “deve ritenersi illegittima, in quanto si pone in chiaro contrasto con il principio meritocratico nonché con i principi di rango costituzionale di buon andamento ed imparzialità della pubblica amministrazione (art. 97 Cost.)”;
- “non può ritenersi conforme ai principi costituzionali che devono governare l’agere amministrativo” poiché esclude nuovamente dal calcolo il docente meglio posizionato in graduatoria, impedendogli di rientrare nei successivi turni di nomina;
- deve dunque garantire che “il docente collocato in graduatoria con punteggio superiore […] possa concorrere anche nei successivi turni di nomina con riferimento alla classe di concorso e alle sedi preferite”.
I benefici riconosciuti al ricorrente
A seguito di questa sentenza, il ricorrente ha ottenuto diversi vantaggi concreti:
- 12 punti aggiuntivi in graduatoria (equivalenti a quelli che avrebbe maturato con l’assegnazione regolare dell’incarico);
- Risarcimento del danno patrimoniale, corrispondente alle retribuzioni perse per la mancata supplenza annuale.
Testualmente, la dott.ssa Cozzolino ha concluso così:
“P.Q.M.
a) Accoglie il ricorso e, per l’effetto, condanna il Ministero convenuto a riconoscere al ricorrente un punteggio aggiuntivo, utile per la sua posizione in graduatoria, pari a n. 12 punti, nonché a risarcirgli il danno in misura pari alle retribuzioni perse per il mancato conferimento di una delle supplenze disponibili sino al termine delle attività didattiche”.
Chi può partecipare a un’iniziativa legale simile?
Potrebbero tentare la medesima strada giudiziaria tutti i docenti precari inseriti nelle GPS che:
- abbiano riportato un punteggio più alto di altri candidati;
- non abbiano ottenuto il primo incarico disponibile;
- si siano visti “scavalcare” da docenti con punteggio inferiore, i quali abbiano ottenuto incarichi sulle stesse sedi da loro indicate come preferenziali, ma soltanto in un turno di nomina successivo.
Come provare il “danno da scavalco”
Per strutturare il ricorso, i legali consigliano di:
- Dimostrare la propria posizione in graduatoria, confrontandola con quella dei colleghi beneficiari degli incarichi.
- Documentare il proprio elenco di preferenze (fino a 150 sedi).
- Presentare i bollettini ufficiali delle nomine, evidenziando le sedi ottenute da candidati con punteggio più basso.
- Calcolare la differenza di punteggio maturata: qualora, come indicato nella pronuncia citata, la supplenza avesse comportato l’attribuzione di 12 punti, confrontare tale valore con quello effettivamente riconosciuto, così da quantificare con precisione la perdita subita.
- Valutare il danno economico dovuto alle retribuzioni non percepite.
- Se possibile, dimostrare ulteriori ricadute negative sulla carriera o sulla posizione in graduatoria.
Contatti utili
Per interagire con i legali Esposito e Santonicola in relazione ai “ricorsi avverso le convocazioni GPS 2024 e contro l’algoritmo che non si ferma”, nonché per chiarimenti circa la possibilità di recuperare incarichi, punteggi e stipendi, è possibile:
A) Invio di un messaggio WhatsApp (sia testo che audio) al 366 18 28 489 (senza effettuare chiamate).
B) E-mail all’indirizzo segreteriasantonicola@scuolalex.com
C) Contatto telefonico al numero fisso 081 19 18 99 44 dello Studio Legale Esposito Santonicola, attivo nelle seguenti fasce orarie:
- Lunedì, mercoledì e venerdì: 10:00 – 12:30 e 16:30 – 19:30
- Martedì e giovedì: 10:00 – 12:30
Questa decisione rappresenta un nuovo passo verso la tutela della meritocrazia e traccia un precedente dirompente a favore di chi, finora, è stato “tradito” da un algoritmo che non rispecchia i principi di equità e uguaglianza. L’obiettivo ultimo? Garantire che ogni insegnante, in possesso di un punteggio superiore, ottenga la chance di concorrere in tutte le fasi di nomina, senza lasciarsi sfuggire opportunità di incarico soltanto per un difetto di programmazione informatica.