Quesito/Consulenza informativa
Gentile Avvocato, è possibile impugnare il provvedimento con cui l’Istituto ha negato l’ammissione, alla classe seconda della scuola secondaria di secondo grado, a uno studente con DSA, a causa di una presunta mancata considerazione delle sue specifiche esigenze didattiche personalizzate?
In caso di risposta affermativa, quali elementi devono essere dimostrati in giudizio?
Risposta degli Avvocati Aldo Esposito e Ciro Santonicola attraverso il servizio di CONSULENZA WHATSAPP
Gentile lettore,
la risposta al quesito è affermativa. Tuttavia, è importante sottolineare che l’onere della prova ricade sulla parte ricorrente. Di conseguenza, per ottenere l’annullamento del provvedimento di non ammissione, sarà necessario dimostrare in giudizio la presenza di elementi specifici che ne attestino l’illegittimità.
Cosa dimostrare in giudizio
- La scuola era a conoscenza della condizione di DSA del minore:
È fondamentale dimostrare che l’Istituto scolastico fosse stato informato della diagnosi di DSA e delle conseguenti esigenze educative del ragazzo. La scuola, infatti, ha l’obbligo di predisporre e attuare un Piano Didattico Personalizzato (PDP) per gli studenti con DSA, come stabilito dal D.M. 5669/2011 e dalla Legge 170/2010. Qualora il PDP sia stato redatto in ritardo, non applicato o non rispettato, ciò rappresenta un vizio rilevante. Sarà pertanto necessario raccogliere tutta la documentazione utile, inclusa quella relativa alla diagnosi, alle comunicazioni inviate alla scuola e alle richieste di adozione di misure didattiche specifiche.
- La scuola non ha adeguatamente considerato il DSA nella valutazione del rendimento scolastico e nella decisione di non ammissione: È necessario dimostrare che l’Istituto non abbia adottato le misure compensative e dispensative previste dalla normativa, fondamentali per supportare lo studente nel superamento delle difficoltà connesse al DSA.
Ad esempio, è possibile provare, attraverso documenti, che:
- la scuola non abbia applicato le misure didattiche e valutative previste dalla normativa vigente;
- l’alunno sia stato valutato esclusivamente in funzione delle sue difficoltà, senza tenere adeguatamente conto del suo potenziale di apprendimento.
- La decisione di non ammissione è illegittima a causa della mancata considerazione del DSA: È necessario dimostrare che, se la scuola avesse correttamente valutato la situazione dello studente con DSA, il provvedimento di non ammissione non sarebbe stato adottato.
A tal fine, potrebbe essere utile presentare una valutazione specialistica che evidenzi l’impatto del DSA sul rendimento scolastico e fornisca una prognosi di recupero.
Poteri del Giudice Amministrativo
Il Giudice Amministrativo non può entrare nel merito delle valutazioni tecniche espresse dal Consiglio di Classe, né stabilire se lo studente meriti o meno l’ammissione alla classe successiva.
La sua funzione è limitata alla verifica della legittimità del provvedimento, accertando se:
- il provvedimento di non ammissione sia adeguatamente motivato;
- la scuola abbia attivato strategie specifiche volte a migliorare i livelli di apprendimento dello studente;
- la condizione di DSA del minore sia stata adeguatamente considerata, come previsto dalla Legge 170/2010 e dalle relative Linee Guida.
Prima di agire: istanza di accesso agli atti
Prima di avviare un ricorso al T.A.R., è consigliabile presentare un’istanza di accesso agli atti per ottenere tutta la documentazione relativa al percorso scolastico dello studente. Tale documentazione può includere, ad esempio:
- registri scolastici;
- verbali dei Consigli di Classe;
- il Piano Didattico Personalizzato (PDP), se disponibile;
- comunicazioni tra la scuola e la famiglia;
- ogni altro documento rilevante ai fini del caso.
L’analisi di questi atti potrebbe far emergere eventuali vizi procedurali o sostanziali che inficiano la legittimità del provvedimento di non ammissione.
Servizio di consulenza legale
I genitori di studenti con DSA, non ammessi alla classe successiva, possono richiedere una consulenza legale personalizzata allo studio Esposito Santonicola, inviando un messaggio WhatsApp al numero 3661828489.
Il servizio offre risposte dettagliate, fornite in forma scritta o audio, per affrontare le specifiche esigenze del caso.