A cura degli avvocati Aldo Esposito e Ciro Santonicola
Gli insegnanti tecnico-pratici (ITP) che hanno avviato il percorso di abilitazione da 30 CFU previsto dal DPCM del 4 agosto 2023, ma non sono riusciti a completarlo entro il 30 giugno 2024, si trovano ora a fronteggiare una sfida legale significativa.
La mancata acquisizione dell’abilitazione “entro la scadenza” ha impedito loro non solo di essere inseriti nella prima fascia delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), ma anche l’ottenimento dei 24 punti aggiuntivi, decisivi per una migliore collocazione nella GPS di sostegno.
La risposta del TAR Lazio
Recentemente, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio, Sezione Terza Bis, ha emesso un’ordinanza cautelare in merito al ricorso presentato dallo studio legale Esposito Santonicola, volto a tutelare i diritti degli insegnanti tecnico-pratici coinvolti.
La decisione, datata 8 agosto 2024, ha disposto l’avvio di un’istruttoria, ordinando al Ministero di presentare una relazione sui fatti entro 30 giorni, per valutare le richieste dei ricorrenti.
Tali istanze giudiziarie includono:
- L’accertamento del diritto all’inserimento nella prima fascia delle GPS, anche con riserva, per i docenti ITP che hanno avviato il percorso di abilitazione ma non lo hanno completato entro il termine stabilito, considerata l’illegittimità dell’Ordinanza Ministeriale n. 88/2024, laddove non ha previsto una riapertura delle graduatorie per consentire la ricollocazione a seguito dell’avvio tardivo dei percorsi abilitanti.
- Il riconoscimento del diritto all’attribuzione dei “24 punti aggiuntivi” nella GPS di sostegno per l’abilitazione in fase di completamento.
Il TAR Lazio, tramite l’istruttoria richiesta, intende approfondire le ragioni della discriminazione lamentata dai docenti ITP, legata all’impossibilità di abilitarsi in tempo utile e di ottenere il punteggio aggiuntivo, essenziale per la stipula di contratti anche finalizzati al ruolo.
Opzioni legali per gli ITP non ricorrenti
Per i docenti ITP che non hanno iscritto in tempo un ricorso al TAR Lazio, è ancora possibile agire per via legale.
Una strada percorribile è l’iscrizione di un “ricorso mirato al Giudice del Lavoro”, per ottenere la disapplicazione degli atti ministeriali che precludono l’inserimento in prima fascia posto comune e l’attribuzione dei 24 punti aggiuntivi, includendo anche una richiesta di risarcimento in forma specifica per i danni subiti.
Consulenza e supporto legale
Alla luce del contesto normativo e delle implicazioni giuridiche, è consigliato agli insegnanti tecnico-pratici coinvolti rivolgersi a professionisti specializzati.
Gli avvocati Aldo Esposito e Ciro Santonicola, promotori del ricorso al TAR Lazio, sono pronti a fornire consulenza e assistenza personalizzata.
Per informazioni e per avviare azioni legali mirate, si consiglia di contattare gli avvocati Esposito Santonicola, tramite WhatsApp, inviando messaggi scritti o vocali al numero 3661828489, a partire dal 26 agosto 2024.
È altresì possibile inoltrare una mail all’ indirizzo segreteriasantonicola@scuolalex.com