IL QUESITO
Gentili Avvocati, sono un docente che ha partecipato al concorso per Dirigenti Scolastici del 2017 (D.D.G. n. 1259/2017), impugnando a suo tempo gli esiti della prova scritta. Nonostante l’iscrizione del contenzioso, il Ministero dell’Istruzione e del Merito mi ha escluso dalla procedura riservata indetta con D.M. n. 107/2023, ritenendo che non possedessi i requisiti.
Ho appreso di recenti sentenze del T.A.R. per il Lazio favorevoli, riferite a colleghi che, probabilmente, si trovavano nella mia stessa situazione e di un conseguente decreto ministeriale di rettifica delle graduatorie.
Vi chiedo di chiarirmi la mia posizione e le possibili azioni a mia tutela.
LA RISPOSTA DEGLI AVVOCATI ALDO ESPOSITO E CIRO SANTONICOLA
Gentile aspirante,
Il tema riguarda la corretta interpretazione dei requisiti di ammissione alla procedura riservata, voluta dal Legislatore per risolvere il vasto contenzioso nato dal concorso per Dirigenti Scolastici del 2017.
Quadro normativo di riferimento è il Decreto-Legge n. 198/2022 (c.d. “Milleproroghe”), convertito con Legge n. 14/2023. Tale norma ha previsto un corso intensivo di formazione con prova finale, concepito «anche per prevenire le ripercussioni sull’Amministrazione dei possibili esiti dei contenziosi pendenti». Il successivo D.M. n. 107/2023 ha poi disciplinato i requisiti di accesso, ancorandoli alla pendenza di un contenzioso alla data del 28 febbraio 2023.
L’Amministrazione, tuttavia, ha in più casi adottato un’interpretazione restrittiva, escludendo candidati la cui posizione processuale non fosse ritenuta conforme a una lettura rigida della norma. Proprio su questo punto si è concentrata la nostra azione legale, che ha portato a due recenti accoglimenti giudiziari.
Ne abbiamo parlato in questa sede: https://scuolalex.it/t-a-r-lazio-concorso-per-dirigenti-scolastici-accolti-due-ricorsi-dello-studio-legale-esposito-santonicola-sulla-partecipazione-alla-sessione-riservata/
Orbene, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione Quarta Quater, in giudizi da noi patrocinati, ha affermato principi chiari e inequivocabili, stabilendo che l’interpretazione dei requisiti partecipativi non possa prescindere dalla finalità della norma, che è quella di risolvere il contenzioso. Scrivono i Giudicanti:
«Deve premettersi che, sulla corretta interpretazione dei requisiti fissati dall’art. 2 del DM 107/2023, si sono registrati – specie in sede cautelare – orientamenti non univoci del Consiglio di Stato, a fronte dei quali questa Sezione ha invece mantenuto una giurisprudenza intesa a valorizzare la ratio delle disposizioni in esame, da individuarsi nello scopo di consentire il reclutamento dei dirigenti scolastici con una procedura eccezionale che eliminasse le incertezze del contenzioso formatosi sul concorso svoltosi in base al decreto n. 1259 del 23 novembre 2017».
Il T.A.R. ha quindi condiviso una lettura estensiva della norma, affermando che la condizione essenziale per l’ammissione è la pendenza di un giudizio alla data indicata, anche qualora esso sia stato introdotto con un ricorso distinto rispetto a uno precedente. L’Amministrazione non può, pertanto, opporre un’interpretazione che, escludendo tali candidati, contrasterebbe con lo spirito stesso della legge, essendo finalizzata a stabilizzare il reclutamento e a superare le incertezze.
La conseguenza diretta di queste pronunce si è tradotta nell’intervento del Ministero che, con Decreto Dipartimentale del 18 dicembre 2025, ha dato esecuzione alle sentenze, rettificando la graduatoria nazionale. Parliamo di un provvedimento che riconosce la fondatezza della tesi volta a interpretare la norma in coerenza con la finalità di favor partecipationis.
Se anche Lei ha partecipato al concorso per Dirigenti scolastici del 2017, potrà valutare se la Sua posizione di escluso, con un contenzioso pendente relativo alla prova scritta del medesimo reclutamento, rientri a pieno titolo tra quelle meritevoli di tutela.
Inoltri pure un messaggio scritto o audio, tramite WhatsApp, al numero 366 18 28 489 per ricevere una consulenza iperfocalizzata dagli avvocati Aldo Esposito e Ciro Santonicola.
